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Vi state chiedendo quali sono le differenze tra il latte di capra e quello di mucca? O avete delle domande riguardanti il lattosio? Scoprite qui tutto quello che c’è da sapere sul formaggio e sulle specialità del Capriz. E se qualcosa non vi fosse ancora chiaro, non esitate a contattarci!
Non tutte le tipologie di formaggio sono prive di lattosio. Tuttavia, i formaggi a pasta dura o stagionati come il Parmigiano, l'Emmental e il Cheddar spesso contengono solo quantità minime di lattosio, che diminuisce durante il processo di stagionatura.
Per quanto riguarda le specialità casearie del Capriz, il formaggio a pasta semidura è privo di lattosio. I nostri formaggi a pasta molle, invece, contengono lattosio in bassa quantità.
No, non tutte. Capriz offre un'ampia gamma di formaggi di latte di capra e di latte di mucca, così come formaggi di latte misto, prodotti con il 50% di latte di mucca e il 50% di latte di capra.
Sia il latte di mucca che quello di capra provengono dalle fattorie altoatesine del circondario. Viene raccolto dalle cooperative del latte direttamente nelle fattorie e ci viene consegnato fresco ogni giorno.
A differenza del latte vaccino, il latte di capra è più facile da digerire per noi umani ed è più ricco di vitamine e minerali. Inoltre, ha un contenuto di lattosio leggermente inferiore. Il sapore del latte di capra è più intenso e ha un retrogusto leggermente dolce.
Come regola generale, si può dire che per produrre un chilo di formaggio sono necessari circa dieci litri di latte. Per i formaggi a pasta molle ne servono circa sette litri e per i formaggi a pasta dura fino a 13 litri.
La durata di conservazione del formaggio varia a seconda della tipologia. I formaggi a pasta dura si conservano per diverse settimane o addirittura mesi, mentre quelli a pasta molle si mantengono freschi solo per alcuni giorni o settimane. In questo caso si devono sempre seguire le istruzioni del produttore.
Il formaggio deve essere conservato avvolto in materiali traspiranti come la carta oleata o la carta da formaggio. In questo modo se ne preserva la freschezza e si evita la formazione di muffe.
Sì, congelare il formaggio è possibile. Tuttavia, la consistenza potrebbe cambiare dopo lo scongelamento. In generale, i formaggi a pasta dura sono più adatti ad essere congelati rispetto a quelli a pasta molle.
Il caglio è un enzima, proveniente dallo stomaco dei vitelli, che garantisce la coagulazione del latte durante la produzione del formaggio. Ciò significa che il latte liquido si trasforma in una massa solida. Come alternativa vegetariana esiste anche il caglio microbico, ottenuto a partire da microrganismi.
I buchi nel formaggio, come quelli presenti nell’Emmental, vengono prodotti dall’anidride carbonica durante il processo di stagionatura. Questo gas viene prodotto da determinati batteri, come il Propionibacterium freudenreichii, e si manifesta sotto forma di buchi nel formaggio.
I buchi si creano anche quando la pasta del formaggio non viene pressata e le bolle d'aria rimangono quindi intrappolate all’interno.
Le colture mesofile sono batteri che proliferano a temperature medie (da 20°C a 40°C circa). Vengono utilizzate nella produzione casearia per acidificare il latte e far fermentare il formaggio. Rispetto alle colture termofile, spesso utilizzate nella produzione industriale, le colture mesofile garantiscono un sapore più intenso e una consistenza cremosa.
Come i migliori caseifici francesi, anche Capriz predilige questo tipo di coltura.
Il tenore di grasso nella sostanza secca (grasso s.s.) è una misura del contenuto di grassi. Indica la quantità di grasso contenuta nel formaggio dopo l'eliminazione dell'acqua. Questa informazione è importante per mettere a confronto le diverse tipologie di formaggio.